mercoledì 10 luglio 2019

Chi ha paura dei barbari?

Per l'università, ho preparato un'unità di apprendimento di storia medioevale. Come tema ho scelto un argomento trasversale: le invasioni barbariche dalla tarda antichità a basso medioevo.
Ho scelto questo tema per diversi motivi: prima di tutto, come dice anche Mark Bloch, in quello che è la bibbia degli storici ("Apologia della storia"), la storia deve essere divertente. e questo secondo me è un periodo molto divertente, proprio per la sua dinamicità. E poi, ovviamente, assomiglia molto alla protostoria, il mio primo campo d'indagine.
In secondo luogo, l'ho scelto anche perchè mi sembra un tema molto attuale, adatto a stimolare la discussione tra gli studenti. Attualizzare il passato è sempre molto rischioso, perchè spesso lo si banalizza o lo si appiattisce in un continuo senza profondità storica. Ma in questo caso, si può fare un'operazione che porta gli studenti a rilevare le differenze tra le migrazioni antiche e quelle moderne e come queste sono state percepite dalla popolazione europea. Per fare questo ho posto l'accento sulle diversità dei rispettivi popoli, sulle loro culture e provenienze. A questo scopo ho preso in esame (oltre alle molteplici fonti iconografiche e archeologiche) due fonti scritte primarie che riguardano le origini mitiche dei Longobardi e dei Goti.
La mia unità didattica, inoltre, cerca di affiancare all'approccio storico del manuale, quello archeologico che più mi compete. Quali sono le differenze tra questi due metodi? portano alle stesse conclusioni o no?
Sono molte le fonti archeologiche utilizzate, ma in particolare troverete un video che riguarda la scoperta di una necropoli Avara e un articolo riguardante una sorprendente sepoltura vichinga, che i ragazzi dovranno analizzare.
Alla fine delle lezioni (che sono sempre dialogate con i ragazzi e si avvalgano della proiezione di slide) ho messo la proposta per una verifica dell'apprendimento atteso.
Ecco i link per il testo e le slide:
1. lezioni
2. slide

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