lunedì 28 luglio 2014

Antichi Alieni o antichi Romani?

Il Bosco di Maometto a Borgone di Susa

Il primo argomento che vorrei trattare riguarda il "misterioso" Bosco di Maometto a Borgnone, in Val di Susa. Questo sito viene preso in considerazione in un servizio del programma televisivo Mistero di qualche anno fa intitolato "Val di Susa: una terra abitata dagli alieni?" (ecco il link per vedere la puntata. Si parla del Maometto circa dal minuto 02). Mi ha colpito subito non solo perchè tratta di un luogo vicino a casa mia, ma anche perchè conoscevo già il sito e mai e poi mai mi sarei aspettata questo alone di mistero proposto dal programma. Per comprendere meglio, analizziamo prima la tesi del programma (che comunque gira anche in rete) e poi la tesi degli "archeologi tradizionalisti".

Tesi degli Antichi Alieni:

Nel programma viene intervistato un abitante del luogo che accompagna il conduttore davanti ad un bassorilievo raffigurante un uomo con le braccia alzate e dichiara che anticamente la roccia si trovava più in alto, poi è stata fatta cadere per coprire un cunicolo sotterraneo che condurrebbe all'antica città di Rama (mitica città sorta in Val di Susa in tempi antichi non meglio specificati). Nella stessa parete di roccia si trovano inoltre delle coppelle che rappresenterebbero la costellazione di Cassiopea, identificando così la persona raffigurata nel bassorilievo come la mitica, omonima, eroina greca. Le braccia alzate della figura indicherebbero la provenienza dallo spazio delle divinità venerate (che quindi sarebbero alieni).
Le prove a favore di questa tesi si basano su quanto viene osservato visivamente da questo abitante del luogo non qualificato professionalmente dal programma, e viene da lui interpretato su base di sensazioni e supposizioni personali e non documentate. Inoltre questa teoria non tiene conto di alcuni elementi figurativi presenti nel Maometto e nelle coppelle. Questi sono proprio gli elementi che permettono di identificare archeologicamente la figura ritratta.  

Tesi proposta dall'archeologia:

Per prima cosa vorrei dire che l'archeologia è una materia universitaria che richiede almeno 5 anni di studi (ma spesso molto di più) e si basa su tecniche scientifiche specifiche. Quindi non tutti possono improvvisarsi archeologi come nemmeno chiunque può fare un'operazione chirurgica o progettare un missile. Anche gli archeologi plurilaureati si limitano spesso a constatare i fatti quando essi non permettono di formulare un'ipotesi adeguata e bisogna sempre tenere presente che nuove scoperte possono cambiare radicalmente teorie precedentemente proposte.
Detto questo, né sul web né alla TV viene data una spiegazione all'affermazione che il masso si trovasse anticamente più in alto e poi fatto cadere. Non sono una geologa, ma un evento del genere dovrebbe lasciare qualche traccia, se non altro nelle venature discontinue della roccia. In ogni caso la presenza di una grotta dietro il masso è puramente teorica, visto che non è possibile accertarlo. 
Analizziamo ora il bassorilievo chiamato "il Maometto". Il fatto che venga chiamato "Maometto" non ha nessun collegamento con la sua origine perché, come spesso accade, il nome gli è stato dato in epoca successiva. Probabilmente nel medioevo, gli abitanti del luogo, avendo perso il significato originario della scultura, l'hanno reinterpretata in questo modo.
Le prove dimostrano invece che si tratta di una classica edicola romana, cioè una raffigurazione di un tempio, con la divinità al centro e un'iscrizione nel timpano. Nell'immagine ne vedete una meglio conservata proveniente dal Hungarian National Museum. 
Il personaggio di Borgone con le braccia alzate è stato identificato con il dio Silvano poiché in basso compare un cane, attributo del dio. Dunque nelle mani alzate tiene una fronda e un falcetto, chiaramente riconoscibili in un'immagine del 1983, non ancora danneggiata dai numerosi calchi (si tratta di una tecnica per replicare l'incisione che prevede che vi sia colato sopra del materiale come il gesso. Questa tecnica riproduce fedelmente l'opera, ma stacca piccoli frammenti di roccia rendendo sfuocata l'immagine).
Inoltre sul timpano del tempietto (la parte triangolare, per intenderci) si trova un'iscrizione molto corrosa. Si riesce comunque a legge (grazie a controlli incrociati tra calchi, fotografie d'epoca e originale) una dedica da parte di Lucius Vettius Avitus. Questo personaggio compare anche in un'altra iscrizione conservata al Seminario Vescovile di Susa e datata al II sec. d.C. Questa datazione concorda con l'analisi dell'epigrafe del "Maometto", infatti il nome della divinità è accompagnato dalla parola "deo" che non compare in questa zona prima di tale periodo. Quindi la scultura è stata fatta da un personaggio realmente vissuto in valle in un periodo di tempo noto (il II sec. d.C.) che ha dedicato un tributo ad un dio locale.
Su un sito internet si dice: "l’individuo scolpito può essere un’entità extraterrestre, un alieno proveniente dallo spazio che arrivò in questo territorio. Si nota subito, infatti, che presenta braccia e gambe sproporzionate rispetto al corpo." Se osserviamo l'immagine non si notano particolari sproporzioni tra gli arti e il corpo dell'individuo. In ogni caso bisognerebbe prima dimostrare che esistano forme di vita umanoidi, ma con gli arti più lunghi. Comunque su questo sito compare una foto presa dal basso, in cui in effetti, a causa della distorsione, sembra avere gli arti più lunghi.
Un discorso a parte è rappresentato dalle coppelle. Prima di tutto le coppelle (cioè buchi nella roccia, a volte uniti da canaline, creati intenzionalmente dall'uomo) si trovano in un'area geografica molto ampia e anche in un un'arco di tempo lunghissimo. Ancora oggi non è stata proposta una spiegazione esaustiva per questo fenomeno che può aver preso significati diversi nelle diverse epoche (comunque un'archeologo come anche uno storico accetta che alcune cose non si potranno mai spiegare del tutto a causa della scarsità di ritrovamenti, senza per questo inventare soluzioni strampalate). Come vedete nell'immagine ho provato a sovrapporre lo schema della costellazione Cassiopea alla foto delle coppelle
ma queste non combaciano. Inoltre cosa rappresenterebbero le due coppelle isolate in alto (nel cerchio rosso)? Non è un metodo scientificamente valido analizzare solo le informazioni che confermano la nostra tesi e ignorare le altre, invece è un procedimento tipico del pensiero complottista. In ogni caso non sono inusuali nella preistoria evidenze che testimoniano l'osservazione del cielo e degli astri da parte degli uomini del tempo (anche se non si capisce perchè avrebbero dovuto riprodurre una costellazione di età classica). 
Dunque secondo le prove archeologiche fin qui presentate, il "Maometto" (dio Silvano) e le coppelle appartengono a due periodi diversi della storia e probabilmente non sono da mettere in relazione.
Noterete la differenza di metodologia tra la tesi degli antichi alieni e quella degli "archeologi tradizionalisti". Il metodo scientifico ci insegna che bisogna prima analizzare i dati oggettivi e poi tentare di formulare una teoria (e a volte non è neanche possibile farlo), non il contrario.

Riferimenti:

  • Gabriella Monzeglio, Maometto in Val di Susa, in Taurasia, anno XX, n. 1 - gennaio 2005, pp. 20-21, http://www.archeogat.it/zindex/TAV/Maometto_TAV.pdf
  • Il "Maometto" e la chiesa di San Valeriano a Borgone, in Itinerari Archeologici Valle di Susa, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie. 
  • "In viaggio con gli scettici: il bosco di Maometto a Borgone di Susa (Piemonte)" Giulia Maffucci

domenica 27 luglio 2014

Dichiarazione di Intenti

Ho deciso di creare questo blog per diversi motivi. Il primo è che sono un'archeologa e sempre più spesso noto che, in buona fede o meno, i libri e i documentari televisivi ci passano un'immagine sfalsata dell'archeologia e dei metodi che usa. Questo avviene perchè, da Indiana Jones in poi, la gente vede l'archeologia come una ricerca di tesori sepolti di inestimabile valore e l'archeologo come un romantico avventuriero che visita paesi lontani. Se la pensate così temo che siate rimasti fermi all' 800. Ma tranquillizzatevi, in parte è colpa degli archeologi stessi, in particolare noi italiani, che pubblichiamo tanti articoli per gli addetti al settore, ma non rendiamo accessibili le informazioni per il grande pubblico. La responsabilità però è anche della tv che deve trasformare tutto in epico e favoloso. Se viene trovato un muretto su un colle di Roma, subito diventa IL SOLCO PRIMIGENIO TRACCIATO DA ROMOLO!. Questo inutile sensazionalismo, da un lato rende tutte uguali notizie intrinsecamente diverse, dall'altro ci rende ciechi a scoperte ben più importanti e che spesso passano in sordina.
Infine,la colpa è anche degli italiani stessi e del nostro faticoso rapporto con la cultura. 
Detto questo, sul mio blog troverete alcuni articoli che spiegano cosa è l'archeologia e come lavora un archeologo, altri di buona informazione (o almeno lo spero) che spiegheranno dal punto di vista degli "archeologi tradizionali" alcuni dei falsi misteri che ci propinano in tutte le salse (antichi alieni, oopart..) e anche qualche commento a scoperte recenti.
Essendo un blog che ha come obbiettivo quello di avvicinare il mondo dell'archeologia a tutti, qualsiasi domanda è benvenuta!